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Ogni vendemmia ha una sua storia
Abbiamo iniziato nel 2001, e con gli anni siamo cresciuti e siamo cambiati assieme ai nostri vigneti.
Di ogni annata, abbiamo raccolto i dati, le evidenze del cielo e della terra, i numeri e le proporzioni. Ma soprattutto abbiamo raccolto le emozioni, i sentimenti, la felicità e lo sconforto che ogni anno deve affrontare chiunque abbia a che fare con la natura.
Le abbiamo riportate in queste schede, non solo per raccontrarle a voi, ma per ricordarle a noi anche con le parole. Nei nostri cuori sono indelebili.

La stella, segna una annata che abbiamo amato particolarmente

Inverno rigido con temperature al di sotto della media ma senza neve. Le prolungate piogge primaverili e la siccità estiva sembrava potessero precludere una qualità, minata da potenziali attacchi fungini. Una corretta gestione del vigneto, ha trovato, contro tutte le attese, beneficio nel clima mite di settembre, con tempo è stabile che ha favorito una maturazione ottimale.

Inverno rigido con temperature al di sotto della media ma senza neve. La primavera piovosa ha anticipato una estate lunga, molto calda e siccitosa, ma con ampie oscillazioni giornaliere della temperatura specialmente in agosto. Una corretta gestione del vigneto, ha trovato, contro tutte le attese, beneficio nelle piogge di settembre, che hanno allungato le previsioni di una vendemmia davvero anticipata.

Inverno lungo e rigido con qualche gelata e nevicate abbondanti fino a marzo. La primavera tarda ad arrivare, le temperature sono basse ma è la pioggia, abbondante ed incessante a caratterizzare i mesi di aprile e maggio. Piove 2 giorni su 3. Giugno porta il sole e le temperature si fanno subito altissime: è un mese intenso di lotta alla peronospora. L’estate corre via fresca e poco soleggiata. Vendemmia tardiva ma no troppo, perché anche settembre, ahimè, è piovoso. Maturazioni anomale (abbiamo raccolto il cabernet prima del sangiovese….fate voi…..). Uno spasso gli assaggi in vigna. Finalmente un’annata con gradazioni ragionevoli e grande freschezza.

L’estate sfuma già a Settembre ed Ottobre si presente con temperature al di sotto della media. L’inverno sembra arrivare di slancio, con piogge e nevicate straordinarie prima di Natale ma, ahimè, è la pioggia a farla da padrone. L’inverno si rivela infatti mite e umido. Piove incessantemente fino ad aprile e gli scrosci costanti e intensi provocano danni alle colture e ai vigneti. A maggio, finalmente torna il sole e le temperature iniziano a salire. È una primavera fresca, con temperature ideali, giornate limpide e senza nuvole. Continua il bel tempo fino alla prima metà di agosto, non fa troppo caldo e il cielo sempre terso ci regala una quantità di luce eccezionale. Improvvisamente, dopo ferragosto, le temperature salgono fino a 40°. Due settimane di caldo torrido che asciuga i terreni di argilla, ancora umidi dalle piogge invernali. La maturazione delle uve subisce una accelerazione improvvisa: la vendemmia inizia con circa 20 giorni di anticipo e si conclude rapidamente. Le diversità varietali poco contano: in meno di un mese tutta l’uva è in cantina. Le fermentazioni sono difficili, ma la struttura del vino è eccezionale. Tannini eccellenti, già setosi e una grande concentrazione di antociani. Un’annata entusiasmante.

Ottobre caldo si va ancora al mare. L’inverno tarda ad arrivare, il freddo non si fa sentire fino a febbraio, quando le nevicate arrivano, per il secondo anno consecutivo, abbondanti e prolungate, andando a sommarsi alle ultime piogge, torrenziali, di novembre, a caricare le argille di acqua e minerali. Buona scorta per la stagione estiva. Le gelate di fine inverno stroncano i germogli. A marzo, d’improvviso sembra quasi estate, fa molto caldo, il sole splende….e le temperature salgono sopra la media. Ma la primavera continua, instabile fino a giugno. Non piove, ma il sole è pallido. E poi, arriva l’estate: la lunga estate 2012 con 5 mesi abbondanti di siccità, più di 45 giorni, tra giugno e agosto, in cui la T° è salita sopra 30°C. Punte di caldo torrido tra fine luglio e la prima metà di agosto. La fortuna vuole che i venti di mare soffiano ancora, a portare un po’ di refrigerio agli uomini e ai grappoli. La vendemmia sarà anticipata. Va bene. La vendemmia sarà breve. Meno bene. La resa scende di circa il 40%. La qualità, a discapito di tutte le aspettative, sembra essere, soprattutto per alcune varietà quali Sangiovese e Syrah, eccellente. La vendemmia 2012 è iniziata il 6 Settembre.

L’inverno tarda a farsi sentire. Quest’anno, poca la neve che scende sulle Terre di Pisa e le temperature si mantengono piuttosto alte. In compenso arrivano le piogge, incessanti e abbondanti, che rimpinguano le risorse idriche delle argille della Valdera. Ma la primavera non si fa vedere. Piogge talvolta anche torrenziali e temperature più che rigide accompagnano i mesi di febbraio, marzo e aprile. La quantità di pioggia caduta in un mese supera ogni record. Le temperature rimangono fresche, ben al di sotto delle medie stagionali fino alla fine di Maggio, e il sole fa capolino a fatica tra le nubi plumbee. A giugno, finalmente, si rasserena. Le piante hanno sofferto le lunghe piogge primaverili e sembrano ancora dormienti, la vegetazione stenta a ripartire. La fioritura, comunque arriva in orario intorno alla prima settimana di giugno. Ma il freddo non da tregua e attacca le infiorescenze. Pioggia e basse temperature segnano la strada alla pernospora che ci fa dannare fino a metà luglio. Poi, improvvisamente, scoppia il solleone. Temperature oltre I 30 gradi accompagnano tutto il mese di agosto. L’uva, impreparata, si brucia subito. Si ritorna in vigna a cercare di riparare i grappoli dai raggi del sole. Settembre porta invece frescura e piogge delicate. le gradazioni alcoliche finalmente si stemperano. Sarà un’annata di grande eleganza.

L’inverno quest’anno non è proprio arrivato. Senza freddo e senza neve le vigne non sono andate in riposo e la ripresa vegetativa è stata rapida e assai precoce. Le consuete nevicate hanno lasciato il posto a piogge intense ed abbondanti, che non ci hanno mai abbandonato fino al mese d’agosto. E’ l’annata più piovosa che mi ricordi. La primavera umida e fresca arriva presto e i germogli fioriscono precocemente. Tutto farà pensare ad una vendemmia anticipata, ma le piogge insistono e la vegetazione continua a crescere fino ad agosto. E’ una annata di lavoro intenso in vigna, a defogliare e cimare, per lasciare al sole e ai venti di scirocco i grappoli numerosi e succosi. Questa la nostra fortuna in un’annata per molti disastrosa. Piogge ma nessun temporale ne grandine e sempre, costante, una brezza marina che asciuga e da sapore. La peronospora è sotto controllo. Oidio assente. Settembre soleggiato ci spinge a rischiare un po’ e ad iniziare la vendemmia senza anticipi ne ritardi. Si coglie la prima uva il 18 di settembre.

Al termine della vendemmia, arrivano subito le piogge, intense e prolungate che rubano tempo alle lavorazioni autunnali. L’inverno inizia mite, ma a Natale le temperature scendono bruscamente sotto lo zero. Le viti entrano lentamente in riposo vegetativo alla fine di dicembre.  Gennaio è freddo ma senza neve e ancora piogge. Marzo si preannuncia con fortissime raffiche di tramontana e grecale che spazzano via l’umidità invernale e le temperature, sotto il sole terso, salgono rapidamente. Le prime gemme si cotonano a metà mese. La fioritura ci sorprende all’inizio di maggio, in largo anticipo a causa di temperature insolitamente alte. L’estate arriva di gran carriera, giugno e luglio sono mesi di solleone, con temperature oltre i 30 gradi e nessun accenno di pioggia. L’argilla tiene le radici delle viti al fresco e la riserva d’acqua salva dalla siccità e dall’appassimento ma la vendemmia si preannuncia davvero precoce. Il Sangiovese su tutti, matura di gran carriera. Poi, finalmente, arriva agosto con piogge abbondanti e temporali estivi frequenti, che dissetano animali e piante e ci fanno sperare per un settembre carico d’uva.

L’autunno è mite e soleggiato. Le lavorazioni autunnali in vigna procedono con ritmo e regolarità e si arriva a Dicembre con buona soddisfazione del lavoro fatto per preparare i vigneti alla nuova stagione. Ma l’inverno nuovamente tarda ad arrivare. Anzi proprio non si fa vedere e le temperature rimangono sempre costantemente tra 5 e 15 °C. Le potature, di conseguenza sono molto ma molto ritardate, per prevenire una ripresa vegetativa troppo anticipata e scongiurare il rischio di gelate primaverili. La primavera arriva presto ma è instabile e cambi repentini di temperatura compromettono la fioritura. Aprile è un mese di sole forte e inatteso e le vigne crescono di gran carriera. Si attende un’altra vendemmia anticipata. L’estate inizia subito calda e le piogge praticamente si interrompono dalla fine di maggio. Solleone ma tanto tanto vento e qualche scroscio arrivano finalmente ad agosto, quando le brezze di mare portano, in notturna un abbassamento repentino delle temperature. Si inizia presto, con il merlot, ma alla fine settembre regala grande equilibrio e il sangiovese arriva a piena maturazione agli inizi di ottobre, come vuole la regole. Annata di grandi profumi, grane struttura ed eleganza, grazie alle fresche ore notturne e ottime concentrazioni.

L’onda dell’entusiasmo della vendemmia appena passata, viene presto stroncata dalle piogge autunnali che arrivano intense sui sovesci appena seminati. Peccato però saranno le prime e ultime della stagione. L’inverno arriva rigido e serio, finalmente dopo 4 anni di temperature miti e magliette fini. Siamo tutti entusiasti per la stagione che verrà, finalmente uomini e vigne si godono il meritato riposo. Tra la brina mattutina si iniziano le potature, tardive come sempre. La vigna è pulita, ristorata dal freddo, pronta. Marzo annuncia una primavera assolata e le temperature salgono immediatamente. Il sole splende, e non piove. Si continua cosi fino a Pasqua quando improvvisamente, nelle notti tra il 19 e il 20 Aprile, arriva annunciata la gelata, che brucia senza rispetto tutti i vigneti di nord-est e compromette il nostro Vermentino, il Trebbiano e il Syrah. Ma soprattutto ci toglie tutto l’entusiasmo faticosamente accumulato in inverno. Passato il gelo, dopo due settimane di impasse, torna il solleone, con temperature vicino e oltre i 30° gradi che non ci mollano più fino ad Agosto. Le vigne impazzite non sanno più in che stagione si trovano. Crescono, si fermano, ripartono senza una logica ne una direzione. L’acqua piano piano sparisce: dalle foglie al mattino, dai rigagnoli, dagli stagni, dalle radici. Non piove. In 6 mesi da Gennaio ad Agosto si contano 26mm. Sembrano soffrire di più i terreni argillosi e le vigne stentano a raggiungere il secondo filo. I grappoli sono spargoli, i frutti piccoli. Al contrario, i terreni limosi più sciolti, a giugno pare ci regalino produzioni abbondanti e vegetazioni rigogliose, complici i venti di scoglio che soffiano imperterriti, mitigando le temperature torride altrove che a Pieve de’ Pitti, di notte, raramente superano i 20°. Alla fine, le uve cresciute sulle argille sopravviveranno, e saremo costretti a diradare pesantemente tutti i vigneti sulle sabbie e sui limi, per limitare lo stress delle piante e tentare di contrastare l’appassimento. Poco importa se, alla fine, il risultato è di grande qualità. Noi, uomini, viti e grappoli, siamo semplicemente sopravvissuti.

Finalmente l’inverno. Freddo, temperature sotto lo zero e neve. Dopo diverse annate calde e siccitose, arriva l’inverno quello vero. Ci riposiamo tutti, noi e le viti. E a gennaio iniziamo le potature con grandi speranze dopo una stagione asfissiante come quella 2017. Piove…..e non smette più. Bene per le vigne, ancora assetate dopo il solleone della passata stagione, ma in realtà non è poi davvero cosi tanta questa acqua che scende dal cielo sempre grigio….piove poco e spesso, quasi ogni giorno ma alla fine del mese, i mm di pioggia non sono da record. Solo che, sui nostri suoli argillosi, dopo 3 gg di pioggia senza tregua non si entra più. Si affonda. E la primavera diventa lunga lunga. Smette di piovere praticamente a giugno. Sfalciamo i sovesci almeno 3 volte. Nuove gemme spuntano da ogni dove su tronco e cordone. E’ tutta una rincorsa a pulire, tagliare, cimare. Il lavoro arranca, la peronospora per fortuna qui non trova casa e nonostante tutto, il poco rame di Aprile e maggio basta e avanza. La vigna chiede tanto lavoro ma il tempo manca sempre. Uva in buona quantità e soprattutto sana. Arriva finalmente il sole tra luglio e agosto, una estate in piena regola. E’ Settembre e la vendemmia ancora non è iniziata. Sembra quasi un’annata perfetta….

La stagione inizia nel peggiore dei modi. il 29 Ottobre una tempesta si accanisce contro la Pieve e provoca danni ingenti. Finiremo in primavera di raccogliere tegole dalle vigne e dal bosco…..Comunque, l’inverno passa sereno, fresco ma non freddo, o almeno non abbastanza e a gennaio iniziano le piogge, incessanti, senza soluzione di continuità, che rallentano tutto il lavoro in campagna e proseguono fino a all’inizio dell’estate. La stagione e’ umida e le temperature sono sotto la media. Non si sono mai viste colline cosi verdi in Giugno. Poi, miracolosamente (ma non troppo) le piogge si interrompono e non le rivedremo se non ad inizio settembre. La ricorderemo come una delle estati più calde e asciutte. Ma le terre di argilla, hanno fatto buona scorta dell’acqua invernale e mai soffrono la siccità, neppure durante questo luglio torrido e afoso. Si preannuncia una vendemmia tardiva, visto l’ampio ritardo con cui le gemme hanno iniziato a schiudersi, ma dalla invaiatura alla maturazione, in realtà’ (e con grande sorpresa), e’ un attimo. Merlot e Sangiovese, che più hanno patito gli sbalzi di temperatura in fioritura, galoppano e si vendemmiano senza ritardi. Il Syrah sornione, non si rivela se non al termine della fermentazione, mostrando una eleganza inattesa in una annata tanto accaldata. Il Trebbiamo regala grappoli di un colore oro luccicante. Servono molti assaggi e lunghe camminate in vigna per capire il da farsi. Tutti dicono sarà una grande annata. Le fermentazioni sono lineari, lunghe ma controverse. Alle prime sfecciature pero’, qualche grande soddisfazione già c’è. Lasciamoli riposare.
La stagione inizia nel peggiore dei modi.il 29 Ottobre una tempesta si accanisce contro la Pieve e provoca danni ingenti.Finiremo in primavera di raccogliere tegole dalle vigne e dal bosco…..Comunque, l’inverno passa sereno, fresco ma non freddo, o almeno non abbastanza ea gennaio iniziano le piogge, incessanti, senza soluzione di continuità, che rallentano tutto il lavoro in campagna e proseguono fino a all’inizio dell’estate.La stagione e’ umida e le temperature sono sotto la media.Non si sono mai viste colline cosi verdi in Giugno. Poi, miracolosamente (ma non troppo) le piogge si interrompono e non le rivedremo se non ad inizio settembre. La ricorderemo come una delle estati più calde e asciutte. Ma le terre di argilla, hanno fatto buona scorta dell’acqua invernale e mai soffrono la siccità, neppure durante questo luglio torrido e afoso. Si preannuncia una vendemmia tardiva, visto l’ampio ritardo con cui le gemme hanno iniziato a schiudersi, ma dalla invaiatura alla maturazione, in realtà’ (e con grande sorpresa), e’ un attimo. Merlot e Sangiovese, che più hanno patito gli sbalzi di temperatura in fioritura, galoppano e si vendemmiano senza ritardi. Il Syrah sornione, non si rivela se non al termine della fermentazione, mostrando una eleganza inattesa in una annata tanto accaldata. Il Trebbiamo regala grappoli di un colore oro luccicante. Servono molti assaggi e lunghe camminate in vigna per capire il da farsi. Tutti dicono sarà una grande annata.Le fermentazioni sono lineari, lunghe ma controverse.Alle prime sfecciature pero’, qualche grande soddisfazione già c’è.

Cosa dire dell’annata 2022…..
E’ iniziata in salita, con un inverno caldo e asciutto. Non piove tra Dicembre, Gennaio e Febbraio. La neve, che spesso allieta lo spirito e riposa le viti, una lontana memoria. Le temperature sono alte, troppo. Ed è secco. La primavera arriva presto, la gelata di Aprile non si fa attendere ma per fortuna non fa troppi danni. Una gelata temperata, almeno qui in collina.
E poi arriva l’estate. Arriva a Maggio. Esplosiva, torrida, siccitosa.
Il paesaggio passa da grigio a bruno. Il verde non si vede. Le colture invernali non hanno avuto acqua a sufficienza per crescere e prosperare.
Le piogge primaverili non si fanno vedere.
Qualche raro veloce scroscio che non bagna neppure la terra. Ed è solo sole.
Le riserve idriche a fine maggio sono già esauriute. I pozzi sono a secco.
Le temperature raramente scendono di giorno sotto i 30°C.
La fortuna delle brezze marine, che ancora soffiano costanti, regala un po’ di sollievo alle vigne durante la notte.
A giugno si dirada, si sceglie, si sacrifica…..il rischio è che lo stress idrico condizioni irreparabilmente la maturazione.
Si parla gia di vendemmia anticipata.
Luglio sole.
Agosto sole. Le vendemmie iniziano un po’ ovunque.
A Pieve de’ Pitti però è successo qualcos’altro. A fine luglio, quando la situazione sembrava compromessa e piogge miracolose all’orizzonte non ce n’erano, le uve si sono improvvisamente fermate.
La maturazione tecnologica ha subito un arresto improvviso.
Come se la vigna fosse andata in stand-by.

Finalmente un buon inverno.
Freddo almeno un po’, con pioggia delicata e regolare. Purtroppo senza neve ma è già qualcosa rispetto alle annate precendi, troppo calde e asciutte.
La primavera è arrivata con passo leggero, con temperature adeguate alla stagione e quest’anno, abbiamo scampato anche la tradizionale gelata di Aprile.
Inaspettatamente, un inizio Maggio freddo e piovoso. Ottimo per le riserve di acqua, sempre scarse. Ottimo per la fioritura, che quest’anno non ha sofferto degli improvvisi sbalzi di temperatura.

O almeno cosi pensavamo. Le piogge di Maggio si sono rivelate intense, continue, incessanti. Imprevedibili per portata e durata. Proseguite fino a Giugno non hanno dato tregua ai vigneti, assetati ma anche sprovvisti di difese.
Le ultime annate infatti, calde e siccitose, avevano richiesto trattamenti di rame davvero minimi nelle nostre vigne biologiche. Le spore di peronospora, forse rimaste latenti durante gli anni, si sono risvegliate in blocco, con le condizioni ideali e le grandi piogge primaverili. E non hanno lasciato scampo.
Le perdite in vigna sono state davvero consistenti, nonostante tutti gli sforzi.
Una situazione condivisa da molti vignaioli, in tutte quelle microzone in cui il clima ha giocato davvero un brutto scherzo.
Passeggiare per le vigne, quest’estate, è stato un dolore, non solo per noi ma per tutti quanti hanno visitato la nostra cantina e toccato con mano il potere della natura.
La vendemmia quindi è stata breve, si certo la qualità delle uve sicuramente molto buona, ma il rammarico è per quanto purtroppo è restato sulla pianta.
La ricorderemo comunque come una annata speciale, anche se non per i migliori motivi